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Qual è la Differenza tra Lodare e Sostenere?

Qual è la Differenza tra Lodare e Sostenere?

È normale lodare una persona per un buon risultato raggiunto. Se uno dei nostri obiettivi nella relazione d’aiuto è sostenere la persona nel suo percorso di cambiamento possiamo però fare di meglio che semplicemente lodarla. In questo articolo spieghiamo in che modo.

 

lodare o sostenere colloquio motivazionale

 

Dopo diversi brutti voti in matematica Mario prende un bel 7 + nell’ultimo compito in classe. Il professore gli consegna il compito e gli dice: “Bravo Mario! Bel lavoro!”.

Niente di male: fai bene il tuo lavoro ti dico bravo; fai male il tuo lavoro ti dico somaro.

Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che lodare una persona per un buon risultato non è il miglior modo per sostenerla.

Visto che uno dei nostri compiti nelle relazioni professionali d’aiuto è quello di sostenere la persona, soprattutto quando sta affrontando un percorso di cambiamento, cerchiamo di capire cosa si può fare di meglio.

Lodare i bambini per un buon risultato ottenuto non implementa la loro creatività perché li induce a ripetere sempre lo stesso processo che li ha portati alla lode.

Nel colloquio motivazionale la lode è considerata comunque un giudizio che pone l’operatore nel ruolo di “giudicante”.

Per questo motivo si propende piuttosto ad aiutare la persona a riflettere su quali delle sue qualità, risorse e punti di forza ha fatto leva per raggiungere quel risultato.

In sostanza si stimola la persona a concentrarsi sul processo che le ha permesso di raggiungere il risultato più che giudicarne l’esito.

“Come sei riuscito a risolvere quel problema?”

“Cosa ti ha spinto a prendere quella decisione?”

Ecco due semplici domande aperte che cambiano e arricchiscono la prospettiva molto più di un “Bravo!”

In questo modo sosteniamo la persona aiutandola ad aumentare la propria consapevolezza delle sue qualità: “non stiamo lì a riempire vasi ma ad accendere fuochi”: sono i fuochi che illumineranno il sentiero che porta verso il cambiamento positivo.

Annachiara Scamperle
acscamperle@gmail.com

Psicologa e psicoterapeuta ad orientamento integrato, lavora come libera professionista in studio privato con adulti ed adolescenti. Dal 2014 collabora con la casa editrice Erickson come formatrice e curatrice di testi scientifici sul Colloquio Motivazionale con gli adolescenti. La sua sfida è quella di formare una nuova generazione di operatori delle relazioni d'aiuto consapevoli di rivestire un ruolo ad alto impatto sociale, aggiornati e competenti in tema di relazioni interpersonali per formare una società più sostenibile e sana.